Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 14/08/2024
La visita in Russia del presidente dell’Autorità nazionale palestinese. «Crediamo – ha detto il presidente russo – che per riuscire a garantire una pace duratura, affidabile e stabile nella regione sia certamente necessario attuare tutte le decisioni delle Nazioni unite e, soprattutto, creare uno Stato palestinese a tutti gli effetti» Abbas: «L’Onu, a causa delle pressioni degli Usa, ha fallito nella missione di trovare una soluzione che garantisse i diritti del popolo palestinese»
Il presidente russo Vladimir Putin prova a esercitare un ruolo nel complesso scenario mediorientale e lo fa ricevendo a Novo-Ogarevo, una residenza estiva situata nella regione di Mosca, il presidente dell’Anp (Autorità nazionale palestinese), Mahmoud Abbas. Si tratta di una visita annunciata da tempo – e che si stava tentando di organizzare addirittura dallo scorso autunno – ma che era stata più volte rimandata a causa dei tanti avvenimenti che hanno coinvolto in prima persona i due interessati. La Russia, peraltro, in questi mesi ha riunito in un’occasione tutte le principali fazioni palestinesi nel tentativo di riuscire a trovare un’intesa sul futuro governo in Cisgiordania dopo le dimissioni di Mohammed Shtayyeh dall’incarico di primo ministro avvenute lo scorso febbraio. Una riunione da cui non è emerso nulla, se non delle buone intenzioni – confermate poi da un analogo incontro fra le fazioni palestinesi avvenuto a luglio, ma questa volta sotto l’egida della Cina – che, tuttavia, confermano i tentativi di soft power russo nell’area del Medio Oriente.
I COLLOQUI
All’inizio del colloquio – durato circa tre ore – il presidente Putin ha chiarito che «ciò che sta accadendo in Medio Oriente, ciò che sta accadendo in Palestina, certamente non passa inosservato», e ciò benché «la Russia oggi, purtroppo, debba difendere i propri interessi, difendere il proprio popolo con le armi in mano». Un chiaro riferimento all’incursione ucraina effettuata nella regione russa di Kursk e che procede da oltre una settimana e, più in generale, all’impegno prioritario della politica estera russa da due anni e mezzo a questa parte, ovvero la cosiddetta “operazione militare speciale” in Ucraina. Da parte sua, Abbas ha dichiarato che «le Nazioni Unite, a causa delle pressioni degli Stati Uniti, hanno fallito nella loro missione di trovare una soluzione, di adottare una risoluzione che attuasse e garantisse la realizzazione dei diritti del popolo palestinese». Abbas ha inoltre affermato che l’Anp respinge i tentativi di sfollare con la forza i palestinesi dalle loro terre e la continua politica di Israele di sfollamento forzato di palestinesi dalla Striscia di Gaza, dalla Cisgiordania e da Gerusalemme. Il leader palestinese ha affermato che Israele ha già attuato questa strategia diverse volte in passato, citando come esempi il 1948 o il 1967. Abbas, come riferito dall’agenzia di stampa palestinese Wafa al termine del colloquio, non ha lesinato nel definire Putin, e la Russia come Paese più in generale, con l’appellativo «amico», in particolare per «la forte posizione sulla scena internazionale e nel Consiglio di sicurezza dell’Onu». D’altronde, la Russia ha preso una posizione nettamente più vicina alle istanze palestinesi dall’inizio del conflitto a Gaza scatenato dall’attacco del movimento islamista palestinese Hamas contro Israele.
SOLUZIONI PER LA PACE
E lo stesso Putin, durante i colloqui, non ha mancato di ricordare che la Federazione russa, dall’inizio del conflitto, ha inviato circa 700 tonnellate di aiuti umanitari al popolo palestinese, un popolo che – secondo le stime dell’Onu citate dal titolare del Cremlino – ha subìto la perdita di 40mila persone, in particolare donne e bambini, dallo scorso ottobre. Il capo dello Stato ha inoltre sottolineato che la Russia ha sempre sostenuto una soluzione pacifica del conflitto. «Abbiamo una posizione comune, ovvero che le radici di questo problema risalgono al passato e sono legate all’ignoranza delle decisioni prese in precedenza a livello di organizzazioni internazionali, in primo luogo a livello di Nazioni unite, con la formazione e l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente» ha sottolineato il presidente russo, ribadendo che la posizione del governo di Mosca su questo tema è rimasta invariata. «Crediamo – ha poi aggiunto il presidente russo – che per riuscire a garantire una pace duratura, affidabile e stabile nella regione sia certamente necessario attuare tutte le decisioni delle Nazioni unite e, soprattutto, creare uno Stato palestinese a tutti gli effetti».