Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 30/12/2023
La commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha difeso la legge sull’Intelligenza artificiale (Ia), nota come Ai Act, dopo le critiche arrivate dal presidente francese, Emmanuel Macron, a seguito del via libera dei rappresentanti delle principali istituzioni dell’Ue. Il pacchetto europeo di regole sull’Ia è stato approvato lo scorso 9 dicembre dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento dell’Unione europea per dotare i 27 Paesi membri della prima legge al mondo che affronta in maniera complessiva lo sviluppo del settore. Secondo Macron, tuttavia, questo progetto legislativo rischia di lasciare le aziende tecnologiche europee indietro rispetto a quelle con sede negli Stati Uniti e in Cina. “Possiamo decidere di regolamentare più in fretta rispetto ai nostri maggiori competitor, ma stiamo regolamentando cose che ancora non abbiamo prodotto né inventato: non è una buona idea”, aveva dichiarato Macron pochi giorni dopo l’approvazione dell’Ai Act. Per Vestager, invece, la nuova normativa rappresenta un “punto di riferimento” per tutte le startup attive nel campo della tecnologia, una base “sulla quale poter costruire tutto il resto”. In un’intervista rilasciata al quotidiano britannico “Financial Times”, Vestager ha infatti puntualizzato che la legge sull’Intelligenza artificiale proposta dall’Ue “non danneggerebbe l’innovazione e la ricerca, ma la potrebbe addirittura migliorare”.
Vestager ha sottolineato che l’Ai Act fornisce, per la prima volta, “un insieme chiaro di regole per coloro che sviluppano i cosiddetti modelli di fondazione”, cioè quella tecnologia che è alla base dei prodotti di intelligenza artificiale generativa, come ChatGpt di OpenAi, in grado di creare parole, immagini e codici simili a quelli umani in pochissimi secondi. “La legge sull’Intelligenza artificiale crea prevedibilità e certezza legale nel mercato quando le cose vengono messe in pratica”, ha spiegato la commissaria europea al quotidiano britannico, aggiungendo che “se si realizzano modelli fondativi, ma anche se si desidera applicare questi modelli, si sa esattamente cosa cercare”. Vestager ha comunque osservato che “è importante che non vi sia alcun eccesso normativo, affinché l’innovazione e la ricerca continuino ad essere promosse”. Le critiche di Macron al progetto legislativo, spiega il “Financial Times”, possono essere interpretate come l’inizio di una possibile battaglia prima dell’approvazione definitiva dell’Ai Act, che deve essere ancora ratificata da ciascun Stato membro dell’Unione europea.
Le norme dell’Ai Act stabiliscono che l’Intelligenza artificiale deve rispettare i diritti e valori dell’Ue in materia di supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione, nonché benessere sociale e ambientale. Tuttavia, alcuni Paesi considererebbero questa legge come un’imposizione “disordinata” di regole, privando della possibilità di lasciare spazio alla ricerca. La posizione della commissaria europea alla Concorrenza è tuttavia netta: il regolamento “non solo non limita la ricerca, ma anzi la potenzia”. Secondo Vestager l’Ai Act non deve essere quindi inteso come un ostacolo, ma come un bene capace di “creare fiducia nel mercato”. “Ci sono gli investimenti, e naturalmente si vuole che le persone inizino a usare la tecnologia dell’Ia, perché solo così può essere davvero plasmata”, ha concluso la commissaria europea.