Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 14/10/2023
La sua riconferma alla guida del governo resta ancora incerta. Il partito indipendentista basco Eh Bildu ha espresso la piena disponibilità a tornare a collaborare per il consolidamento di una legislatura «di continuità nei suoi aspetti più positivi»
La riconferma di Pedro Sanchez alla guida del governo spagnolo resta an- cora incerta dopo la chiusura ieri del primo giro di consultazioni con i rappresentanti di tutti i partiti politici ad eccezione della formazione sovranista Vox. Se al termine del colloquio di ieri il partito indipendentista basco Eh Bildu ha espresso la sua “piena disponibilità” a tornare a collaborare per il consolidamento di una legislatura “di continuità nei suoi aspetti più positivi”, pur con “l’ambizione di risolvere le questioni in sospeso”, Uniti per la Catalogna (JxCat) di Carles Puigdemont ha voluto subito gettare acqua sul fuoco degli eventuali “entusiasmi”. La formazione guidata dall’ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, intende far sentire tutto il peso dei suoi sette deputati che sarebbero cruciali per il successo dell’investitura di Sanchez. La portavoce di JxCat, Mariam Nogueras, ha chiarito in alcune brevi di dichiarazioni al termine dell’incontro che il sostegno del suo partito al premier uscente “è “ancora lontano” e che non gli darà i propri voti “se le sue intenzioni per la Catalogna si limiteranno a fare e dire lo stesso degli ultimi quattro anni”.
A questo proposito, Nogueras ha spiegato di aver consegnato a Sanchez il testo della trascrizione della conferenza che Carles Puigdemont, in fuga dalla giustizia spagnola dal 2017, ha tenuto il 5 settembre a Bruxelles, in cui ha esposto le condizioni per un suo eventuale appoggio a Sanchez. In quella conferenza, il leader di JxCat ha chiesto che il governo spagnolo riconosca la legittimità dell’indipendenza, un’amnistia per tutti coloro che sono stati incriminati per il referendum illegale del 2017 e l’organizzazione di una nuova consultazione riconosciuta dallo Stato e a livello internazionale. L’esponente filo indipendentista ha rivelato di aver consegnato al premier uscente il testo della trascrizione della conferenza che l’ex presidente catalano Carles Puigdemont, in fuga dalla giustizia spagnola dal 2017, ha tenuto il 5 settembre a Bruxelles, in cui ha esposto le condizioni di JxCat per un suo eventuale appoggio a Sanchez. In quella conferenza, il leader di JxCat ha chiesto che il governo spagnolo riconosca la legittimità dell’indipendenza, un’amnistia per tutti coloro che sono stati incriminati per il referendum illegale del 2017 e l’organizzazione di una nuova consultazione.
Sanchez dovrà assicurarsi i voti necessari al Congresso dei deputati entro il 27 novembre prossimo, data ultima prima del consequenziale scioglimento del Parlamento e convocazione di nuove elezioni. Il leader socialista sarà chiamato ad una difficile partita che si giocherà quasi totalmente nel campo dell’ampio spettro indipendentista. I colloqui con il Partito nazionalista basco (Pnv) e con Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) sebbene non si siano chiusi con la formalizzazione di un accordo hanno lasciato intendere che la “volontà” di “tutti” è di continuare a dialogare per suggellare un’intesa. A questo proposito, l’11 ottobre scorso, Sanchez ha tenuto una conversazione telefonica con il presidente di Erc, Oriol Junqueras, con l’obiettivo di “accelerare”. Fonti del Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) consultate dal quotidiano “El Pais”, hanno indicato che Sanchez ha ringraziato Junqueras per sostegno durante la scorsa legislatura e ha illustrato all’esponente indipendentista catalano il suo progetto per i prossimi quattro anni. Nei giorni scorsi, Erc aveva ribadito la necessità di “avanzare nella negoziazione” delle principali richieste messe sul tavolo, tra le quali un’amnistia per i leader pro indipendenza coinvolti nel processo per il referendum illegale del 2017.
Fonti di entrambi i partiti hanno spiegato che i due leader hanno “valutato positivamente” la conversazione come un “segno di rispetto reciproco e di normalità politica”. Al termine delle consultazioni, il Psoe ha diramato un generico comunicato nel quale ha ribadito che il suo obiettivo è di “raggiungere gli accordi necessari affinché la Spagna abbia un governo progressista che attui politiche di espansione dei diritti per i lavoratori, i giovani, le donne e la maggioranza sociale” del Paese. I socialisti, inoltre, hanno sottolineato l’impegno alla “coesistenza, al dialogo e alla pluralità” come tabella di marcia per ottenere l’investitura di Sanchez. A questo proposito, il Psoe ha chiarito che in questa fase dei negoziati è importante “sia il contenuto che la discrezione”. Per Sanchez, dunque, inizia un difficile, ma non impossibile, conto alla rovescia che obbligherà i socialisti ad una inevitabile accelerazione dei negoziati nei prossimi giorni.