Stabilità dei Balcani, futuro Ue e sviluppo relazioni: Tajani in visita a Sarajevo

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 05/03/2024

Stabilità della regione dei Balcani, futuro della Bosnia Erzegovina nell’Unione europea e sviluppo dei rapporti politici ed economici: sono stati questi i temi centrali della visita del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani a Sarajevo. In una giornata densa di appuntamenti, il ministro è arrivato ieri mattina all’aeroporto della capitale bosniaca dove ha avuto un breve incontro con l’omologo austriaco, Alexander Schallenberg. Successivamente le delegazioni guidate dai due capi delle diplomazie si sono dirette al ministero degli Esteri dove si è svolto un colloquio trilaterale con l’omologo bosniaco Esmedin Konakovic. Un’azione congiunta che Italia e Austria stanno portando avanti da un po’ di tempo in Bosnia e che è stata confermata dalla conferenza stampa dei tre ministri, in cui è stato ribadito che la visita rappresenta “un segnale” del fatto che l’Unione europea sostiene il percorso di adesione della Bosnia, contro ogni spinta secessionista – un chiaro riferimento alla Repubblica Srpska – e le influenze di attori terzi come la Russia e la Cina che si sono inseriti nel vuoto lasciato negli ultimi anni dall’Europa in quest’area.

La posizione italiana “è molto chiara: la Bosnia Erzegovina è parte dell’Europa e vogliamo che ottenga la piena adesione”, ha detto Tajani nel corso della conferenza stampa. La Bosnia è amica dell’Italia e l’Italia è amica della Bosnia”, ha detto. “Contate su di noi”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, spiegando che tutta l’Ue “deve lavorare assieme per sostenere i Balcani occidentali”. “Ci sono dei problemi, ma vogliamo raggiungere dei risultati. La nostra strategia è più forte dei problemi”, ha detto Tajani. “E’ importante avere una strategia e quella dell’Italia è molto chiara: sosteniamo la Bosnia Erzegovina” e “sono molto felice dei risultati raggiunti sinora ma è chiaro che dobbiamo lavorare passo dopo passo”, ha aggiunto Tajani. “Comprendo la questione della Repubblica Sprska: abbiamo bisogno di tempo ma siamo più ottimisti del passato – ha aggiunto-. Siamo qui con gli amici austriaci per dire che siamo uniti nel sostegno alla Bosnia”, ha concluso il ministro. Tajani e Schallenberg hanno effettuato una successiva tappa presso la sede della presidenza dove si è svolto un incontro con i tre membri rappresentanti dei popoli costitutivi, Zeljko Komsic, Denis Becirovic e Zeljka Cvijanovic e, a seguire, al Parlamento di Sarajevo, dove i due ministri sono stati ricevuti dalla presidente del Consiglio, Borjana Kristo.

Il ministro ha fatto poi visita ai militari inquadrati nella missione Eufor Althea, guidati dal tenente colonnello Felice Sciullo. Le forze militari italiane “sono uno strumento fondamentale per la nostra politica estera”, ha detto Tajani. “Riuscite sempre a farci fare un’ottima figura per la capacità di integrazione, anche con la popolazione civile, e (la capacità) di dialogo in tutti i territori dove c’è la nostra presenza militare”, ha osservato Tajani. Per questo “siete uno strumento fondamentale” e “vi siamo grati per quello che fate e farete in condizioni non sempre ottimali”, ha aggiunto il ministro che ha poi voluto porgere un saluto, in videocollegamento, anche ai militari italiani dispiegati a Camp Butmir. In mattinata, durante la conferenza stampa con gli omologhi Konakovic e Schallenberg, ha affermato che Italia e Bosnia “stanno lavorando bene a livello politico ed economico”. “Vogliamo rafforzare la cooperazione economica e aumentare la presenza di imprese italiana che operano nel Paese, sarà un bene per entrambi”, ha detto il ministro.

Sono circa un centinaio le imprese con capitale italiano operative in Bosnia, a conferma di relazioni economiche bilaterali eccellenti e molto intense che vedono l’Italia come secondo partner commerciale a livello globale e primo Paese fornitore. L’auspicio di sviluppare queste relazioni già ottime è stato confermato anche durante il forum per l’export italiano in Bosnia Erzegovina che si è tenuto presso la sede della Camera di commercio estero. In questa sede Tajani ha siglato con il ministro del Commercio estero e delle Relazioni economiche, Stasa Kosarac, un accordo di cooperazione economica. Obiettivo dell’accordo è una ulteriore e concreta manifestazione dell’impegno italiano a sostegno della crescita socioeconomica della Bosnia ed Erzegovina, anche nell’ottica del percorso di adesione del Paese all’Unione europea. L’intesa incoraggia le parti a promuovere una collaborazione economica in aree di mutuo interesse, promuovendo la cooperazione fra operatori economici ed esplorando la possibilità di accesso congiunto ai mercati dei Paesi terzi.

Presso la Camera di commercio, il ministro ha avuto modo di incontrare anche l’Alto rappresentante internazionale, Christian Schmidt, con cui c’è stato uno scambio sui progressi della Bosnia verso l’adesione Ue, in particolare in seguito all’adozione delle riforme chieste da Bruxelles, a cominciare da quella elettorale. Una missione che ha confermato come l’Italia sia “tornata a essere protagonista nei Balcani”, ha detto Tajani, secondo cui “c’è tanta voglia d’Italia nei Balcani e non possiamo dimenticare questa parte integrante d’Europa che non ha potuto far parte dell’Ue solo perché c’era una cortina di ferro”. “Speriamo che la Bosnia Erzegovina diventi parte dell’Ue e stanno facendo grandi passi in avanti” per questo “oggi ho voluto dimostrare quanto l’Italia ci tenga ad esserci”, ha concluso il ministro.