Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 23/12/2023
Fitta agenda di impegni per la visita del ministro degli Esteri a Tirana: «Operazione significativa con un Paese che è candidato a far parte dell’Unione europea e che è particolarmente legato all’Italia». L’incontro con Rama
La visita in Albania del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha confermato il valore strategico delle relazioni tra i due Paesi, ma ha anche offerto l’occasione per salutare i nostri militari della Guardia di Finanza ed effettuare il primo sopralluogo nel sito dove sorgerà il centro per migranti previsto da un Protocollo sottoscritto il 6 novembre. L’agenda degli appuntamenti è stata particolarmente fitta per il titolare della Farnesina, atterrato ieri mattina nella capitale albanese a bordo di un aereo Atr72 della Guardia di finanza.
A dare il benvenuto all’aeroporto internazionale Nana Tereza è stato l’ambasciatore d’Italia Fabrizio Bucci. In una sala dell’aeroporto, Tajani ha avuto un breve incontro con l’omologo albanese Igli Hasani. La prima tappa è stata al porto di Shengjin, dove sorgerà il centro per l’identificazione dei migranti. Il protocollo sulla cooperazione migratoria tra Albania e Italia “rafforzerà la collaborazione contro i trafficanti di esseri umani e l’immigrazione clandestina”, ha detto Tajani in una conversazione con i giornalisti al porto di Shengjin.
“Si tratta di un’operazione significativa con un Paese che è candidato a far parte dell’Unione europea e che è particolarmente legato all’Italia”, ha sottolineato il titolare della Farnesina. “Su questa banchina attraccheranno le navi militari che porteranno imigranti soccorsi in acque internazionali. Verranno identificati a bordo, poi ci sarà un’altra identificazione qui in territorio albanese. Ci sarà anche un presidio sanitario per verificare le loro condizioni di salute. Poi verranno trasportati nel centro, che è vicino anche a un ospedale, quindi verrà garantito tutto ciò che riguarda il rispetto dei diritti delle persone”, ha spiegato Tajani.
Il Protocollo sulla cooperazione in materia migratoria Italia-Albania, firmato a Roma lo scorso 6 novembre, prevede il diritto per l’Italia, a titolo gratuito, di utilizzo di un’area nel porto di Shengjin e di un’area militare a Gjader. Nella località portuale sorgerà una struttura dove si svolgeranno le attività di soccorso e di prima assistenza, oltre che quelle di rilevamento segnaletico e impronte digitali. Nella seconda struttura saranno invece esaminate le richieste di asilo ed effettuate le eventuali procedure di rimpatrio per chi non ha i requisiti necessari. I due centri, per cui è prevista una capienza massima complessiva di tremila persone, seguiranno la normativa italiana, europea e internazionale in materia.
Le procedure saranno italiane, svolte esclusivamente dalle autorità amministrative e giudiziarie italiane. La seconda tappa della visita di Tajani è stata al Nucleo di frontiera marittima della Guardia di Finanza (Nufrom), presso il porto di Durazzo. La missione, composta da 24 membri, si occupa dal 1997 della sorveglianza marittima delle acque albanesi, e della sorveglianza aerea nel periodo che va da maggio a ottobre, oltre che attività di formazione per la polizia albanese. Nufrom riveste un ruolo di primo piano nel contrasto ai traffici illeciti via mare e la campagna di sorvoli si è in particolare concentrata a combattere la coltivazione illegale di cannabis. “Siete l’immagine dell’Italia, siete anche una parte importante della nostra politica estera”, ha sottolineato Tajani rivolgendosi ai militari della missione.
Il titolare della Farnesina ha inoltre osservato che la presenza dei nostri militari “deve servire anche ad aprire la strada alle attività economiche italiane, alle attività politiche”. Tajani ha poi ricordato alcune delle attività in cui sono impegnati i militari italiani all’estero. Una fregata italiana parteciperà ad una missione nel Mar Rosso, mentre sono già impiegati dei contingenti in Kosovo, in Bosnia Erzegovina e Libano. Proprio su una nave ospedale italiana, la Vulcano, è nata oggi una bambina palestinese di nome Ilin secondo quanto ha reso noto lo stesso Tajani. La bimba è figlia di una giovane palestinese di 23 anni che stava accompagnando un’altra figlia ferita a bordo per le cure necessarie. Il titolare della Farnesina ha commentato l’epi sodio definendolo “una bella notizia” che dimostra “quanto fanno i nostri militari per la pace e nel rapporto con le persone”. “Questa è veramente una bella notizia, è la vigilia di Natale”, ha aggiunto il ministro.
La figlia verrà anche chiamata “Italia”, ha poi fatto sapere Tajani in una conferenza stampa successiva all’incontro con il premier albanese Edi Rama presso la sede del governo a Tirana. In conferenza stampa Tajani ha sottolineato l’attenzione del governo per la regione balcanica. L’Italia, ha detto il titolare della Farnesina, riunirà quanto prima a Roma i ministri degli Esteri dei Paesi dei Balcani occidentali, “con l’aiuto dei Paesi dei Balcani che sono già parte dell’Unione europea”. L’Italia, ha precisato ancora Tajani, vuole “accelerare i tempi” per l’adesione all’Ue dei Paesi dei Balcani occidentali. “Vogliamo accelerare i tempi di adesione anche per impedire che ci sia influenza nei Balcani di Paesi extra europei. Quindi (si tratta di) un ricongiungimento dei Paesi che non potevano far parte dell’Unione europea perché sotto il regime comunista.
Adesso è tornata la democrazia, con tanti problemi, però sono Paesi che vogliono far parte dell’Europa perché è la loro identità”, ha detto Tajani. La collaborazione con questi Paesi, ha aggiunto il ministro, è fondamentale per la stabilità del Mediterraneo e della stessa regione balcanica, dove passano le rotte dell’immigrazione clandestina e di altri traffici illeciti. “Per noi la collaborazione con loro è fondamentale per la stabilità del Mediterraneo e la stabilità dei Balcani, da dove passano tante rotte e quindi anche per la lotta all’immigrazione clandestina, al traffico di droga, al traffico di esseri umani. L’attività della Guardia di Finanza qui in Albania, che collabora con la polizia albanese, è legata anche al contrasto di queste vicende. Lo stesso fanno i finanzieri che stanno in Montenegro”, ha concluso Tajani.
A proposito del Protocollo sui centri per migranti sottoscritto da Roma e Tirana, il ministro ha detto di voler essere “ottimista” sull’approvazione da parte della Corte costituzionale albanese. “Ho informato Rama che ieri abbiamo approvato la procedura d’urgenza sull’accordo. Non tocca a noi interferire. Lui ha apprezzato la mia decisione di ribadire la posizione di assoluto rispetto di un organo istituzionale di questo Paese”, ha affermato Tajani. “Voglio essere ottimista, sperando che in tempi rapidi ci possa essere l’approvazione di questo progetto”, ha osservato il ministro.
Tajani ha anche ribadito il “forte impegno” di Roma per un rapido ingresso in Ue dell’Albania, un Paese legato all’Italia da eccellenti relazioni politiche ed economiche. Queste ultime sono contraddistinte da una forte crescita dell’interscambio commerciale, con un aumento nel 2022 del 16,3 per cento rispetto all’anno precedente e con un ammontare totale di oltre 13 miliardi di euro. Il saldo dell’interscambio è in positivo per l’Italia, Paese che rappresenta anche il principale partner economico- commerciale per l’Albania. Nel 2022 siamo stati il primo Paese fornitore, con una quota del 21,7 per cento sul totale, e il primo Paese cliente, con una quota del 43,3 per cento. Sono infine 2.800 le imprese a capitale italiano attive in Albania.