Pubblicato da marketscreener.com – 17/03/2023
MILANO (MF-DJ)–Guardando sia alla diversificazione delle fonti energetiche che allo sviluppo delle rinnovabili il Mezzogiorno può tornare ad avere un ruolo centrale e diventare un hub energetico per il Mediterraneo, ha detto il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. “La guerra ha svelato la dipendenza europea dal gas russo e la risposta a questo è stata straordinaria, in 10 mesi abbiamo ridotto le importazioni di gas russo dal 42% al 7%. Una cosa incredibile dal punto di vista economico, tanto che le previsioni per la scorsa estate erano molto pessimistiche su come avremmo affrontato questo inverno. Ora la strada non è una strada in discesa dal punto di vista energetico e, sia sulla diversificazione che sulle rinnovabili il Mezzogiorno ha un ruolo possibile e molto importante”, ha sottolineato in occasione di Feuromed, il primo Festival Euromediterraneo dell’Economia in corso a Napoli.
Oggi, ha ricordato il commissario, “abbiamo una quantitá di risorse disponibili per il Mezzogiorno enorme, solo dal Pnrr da qui al 2026 arriveranno 86 miliardi. Il problema sará spenderli e avere questa come bussola fondamentale mentre molto spesso nel corso dei decenni la bussola è stata la richiesta di risorse. Oggi l’aspetto principale è riuscire ad assorbire questa straordinaria quantitá di risorse. Senza contare i 51 miliardi dei Fondi di coesione, solo i fondi del Pnrr possono portare la quota del Mezzogiorno dal 22 al 23,5% del Pil, quindi fargli fare un passo in avanti notevole. Serve però uno sforzo straordinario, che è collegato alla qualitá delle nostre persone”.
Gentiloni si è soffermato poi sui cambiamenti in corso anche a livello di politica industriale, spiegando che “fino a 5-6 anni fa a Bruxelles era un pò un tabú ma oggi i due cigni neri che abbiamo avuto uno dietro l’altro”, la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina, “ci hanno svelato che se non riusciamo ad avere una globalizzazione piú sicura accorciando le catene del valore della logistica, corriamo troppi rischi. Qui c’è la possibilità per il Mezzogiorno di essere hub anche dal punto di vista manifatturiero. Dobbiamo restituire centralitá al Mediterraneo e al Mezzogiorno, credo che questa debba essere una grande priorità europea”.
In questa direzione vanno i due piani presentati ieri dalla Commissione europea, uno sulle materie prime critiche e uno sulle tecnologie pulite che coinvolgono in prospettiva l’Africa. “Non possiamo avere un atteggiamento cinese, ovvero che in Africa ci sono le miniere e in Europa si fa la trasformazione. C’è bisogno di partnership per riuscire a sviluppare anche in Africa la trasformazione e a stabilire cause e obiettivi comuni. Oggi abbiamo le risorse e abbiamo la geografia che governa il nostro destino, con un rinnovato protagonismo del Mezzogiorno e del suo capitale umano”, ha spiegato