TRE MARI: IL GRUPPO SI RAFFORZACON L’INGRESSO DELLA GRECIA

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 07/09/2023

A Bucarest il gruppo che include dodici Paesi europei che si affacciano sul Mar Nero, sull’Adriatico e sul Baltico, ha così accolto ieri il tredicesimo Stato membro. Il summit ha avuto anche dei risultati sul piano economico. Come ha rilevato il presidente romeno Klaus Iohannis, uno dei “successi” è stato il sostegno degli Stati partecipanti alla creazione di un Fondo per l’innovazione dell’Iniziativa

L’Iniziativa dei Tre Mari, il gruppo che include dodici Paesi europei che si affacciano sul Mar Nero, sull’Adriatico e sul Baltico, ha accolto ieri la Grecia come tredicesimo Stato membro. La decisione è stata formalizzata durante il vertice tenuto oggi a Bucarest, che ha visto anche la Moldova e l’Ucraina divenire Paesi associati. L’allargamento alla Grecia ha un significato duplice: da una parte si rafforza l’alleanza con l’ingresso di una nazione importante sia a livello Ue che nella Nato, dall’altra si ribadisce la volontà di esprimere sempre più la coesione della regione dell’Europa orientale, a fronte di sfide di sicurezza che dopo l’invasione dell’Ucraina sono sempre più evidenti. Annunciando l’ingresso della Grecia nel gruppo, il presidente romeno Klaus Iohannis, in qualità di “padrone di casa”, ha osservato come l’allargamento dell’Iniziativa a un nuovo membro “indica l’attrattiva della piattaforma, ma anche il suo potenziale nell’aggregare gli sforzi per sviluppare le infrastrutture strategiche nella regione”. In questa prospettiva rientra anche lo status di Paesi associati concesso a Chisinau e Kiev, con l’ambizione di includere due nazioni che avranno un ruolo cruciale nelle future evoluzioni di sicurezza dell’area del Mar Nero. La partecipazione di Atene ribadisce poi la volontà del governo ellenico di aumentare il proprio peso diplomatico nei Balcani e oltre, come già evidente dalla cena informale organizzata ad agosto dal premier Kyriakos Mitsotakis con i leader regionali, oltre al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel e a quella della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Nella dichiarazione finale, i Paesi membri dell’Iniziativa (Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia e Slovenia e da oggi la Grecia) hanno riba- dito il sostegno all’Ucraina, a fronte dell’aggressione russa. I leader del gruppo hanno chiesto che Mosca ritiri “incondizionatamente” tutte le sue forze e attrezzature militari dall’Ucraina. “Ribadiamo la nostra condanna nei termini più forti possibili della brutale guerra della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale, inclusa la Carta delle Nazioni Unite. Riaffermiamo il nostro fermo sostegno all’Ucraina, alla sua sovranità e integrità territoriale, di fronte alle devastanti conseguenze della guerra della Russia contro il paese e il suo popolo. Ribadiamo che la Russia deve ritirare immediatamente e incondizionatamente tutte le forze e le attrezzature militari dall’Ucraina”, si legge nella dichiarazione. “Restiamo impegnati a fornire sostegno continuo all’Ucraina per tutto il tempo necessario.  Sottolineiamo che tutti coloro che hanno commesso crimini di guerra e altri crimini molto gravi, compreso il reato di aggressione in Ucraina, saranno ritenuti responsabili. Ci impegniamo a svolgere un ruolo chiave nella ricostruzione dell’Ucraina, tenendo debitamente conto di tutti gli sforzi dell’Ue e internazionali”, prosegue il testo.

Il summit di ieri ha avuto an- che dei risultati sul piano economico. Come ha rilevato il presidente romeno Iohannis, uno dei “successi” è stato il sostegno degli Stati partecipanti alla creazione di un Fondo per l’innovazione dell’Iniziativa. “Questo nuovo strumento, dotato di maggiore flessibilità, sarà complementare agli strumenti finanziari già esistenti e si concentrerà principalmente sulle tecnologie avanzate applicate nei settori prioritari”, ha detto il capo dello Stato romeno, ricordando il primo fondo istituito dai Paesi   dell’Iniziativa   nel 2018, che ha già investito in progetti “il cui valore cumulativo ha raggiunto i 6 miliardi di euro”.  “Attrarre investimenti e sviluppare partenariati pubblico privato con importanti attori Internazionali rimarranno obiettivi essenziali per la piattaforma. A tal fine, abbiamo aggiornato l’elenco dei progetti strategici prioritari”, ha spiega- to il presidente romeno. “Domani ospiteremo anche una nuova edizione del Business forum dell’Iniziativa, che è diventato, a partire dal 2018, uno strumento chiave. Il forum contribuirà in modo decisivo alla coagulazione degli investimenti e dei partenariati nella regione, e quindi alla sua crescita economica. Tutti questi sono risultati notevoli per l’Iniziativa, alla quale la Romania ha contribuito attivamente”, ha concluso Iohannis. Non è un caso che al vertice e al successivo Business Forum sono rappresentati anche i partner strategici dell’iniziativa, vale a dire gli Stati Uniti, la Commissione europea, la Germania, oltre a quelli della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), della Banca europea per gli investimenti (Bei) e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e di importanti aziende globali, tra cui Apple, Amazon e Ibm.