Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 04/10/2024
Tre sono i candidati in corsa
Iniziate con il voto all’estero le elezioni presidenziali della Tunisia, mentre domenica 6 ottobre si apriranno i seggi nel territorio nazionale. Tre sono i candidati in corsa per il Palazzo di Cartagine, sede della presidenza della Repubblica tunisina: il presidente uscente Kais Saied; l’ex parlamentare e segretario generale del Movimento popolare, Zuhair Maghzaoui; e l’ingegnere chimico Ayachi Zammel, fondatore del movimento Azimoun. Assenti, invece, i candidati islamisti del partito di opposizione Ennahdha.
Zammel, detenuto dal 3 settembre, è stato condannato in vari procedimenti per falsificazione delle raccomandazioni popolari richieste per la candidatura e per la raccolta e il trattamento dei dati senza il consenso degli interessati, con una pena complessiva di 13 anni e otto mesi. Inoltre, è in attesa di giudizio in altri procedimenti per accuse simili in diversi tribunali del Paese. Gli elettori registrati sono 9.753.207, distribuiti in 10.138 seggi elettorali. All’estero, il voto sarà possibile da domani fino a domenica presso qualsiasi centro elettorale, presentando un passaporto valido o un documento d’identità nazionale. In vista delle elezioni di domenica, il ministero dell’Istruzione ha annunciato la sospensione delle lezioni nelle scuole pubbliche, nei college e nelle scuole superiori per il sabato, al fine di trasformare gli edifici scolastici in seggi elettorali. La campagna elettorale, iniziata il 14 settembre, terminerà oggi a mezzanotte, quando scatterà il silenzio elettorale, che durerà fino alla chiusura dei seggi.
Per i tunisini all’estero, la campagna si è conclusa il 2 ottobre. Uno dei dati da tenere d’occhio sarà l’affluenza alle urne, pari al 48,98 per cento al primo turno delle elezioni del 2019. Al momento, diversamente a quanto accaduto nelle elezioni del 2019, non sono previsti dibattiti tra i candidati. Il presidente uscente Saied è considerato il favorito e potrebbe ottenere il suo secondo mandato già al primo turno. Durante la campagna elettorale, Saied ha concentrato l’attenzione sul miglioramento dei servizi pubblici, affermando che sanità, istruzione, trasporti e sicurezza sociale sono stati deliberatamente trascurati per decenni. Egli ha inoltre espresso l’intenzione di costruire un’economia basata su risorse e competenze nazionali, rilanciando le imprese pubbliche e il ruolo sociale dello Stato.
Maghzaoui, altro candidato in lizza, ha promesso di affrontare le problematiche dei disoccupati, dei lavoratori edili, degli insegnanti e degli agricoltori, impegnandosi a modificare le leggi che ostacolano le iniziative giovanili. Da parte sua, Zammel, nonostante la detenzione, sta conducendo una campagna aggressiva tramite conferenze stampa e video sui social media, battendo sul tasto del miglioramento delle condizioni del Paese e della lotta contro la disoccupazione. Un elemento chiave di queste elezioni è stato il giro di vite sui finanziamenti, in particolare quelli dall’estero. Il tetto di spesa per ogni candidato è stato fissato ad appena 150 mila dinari (circa 44.378 euro) per il primo turno, e 100 mila dinari (29.585 euro) per l’eventuale secondo turno.
Prima della recente modifica della legge elettorale, avvenuta il 27 settembre scorso, l’Alta autorità indipendente per le elezioni (Isie) e la Corte dei conti supervisionavano i finanziamenti delle campagne elettorali. Ora, eventuali controversie saranno giudicate dalla magistratura ordinaria, estromettendo di fatto il tribunale amministrativo dal processo elettorale. Circostanza, quest’ultima, che ha generato non poche polemiche tra le fila dell’opposizione. L’Isie ha schierato circa 1.000 agenti per monitorare la campagna elettorale, registrare eventuali violazioni e valutare i costi delle attività elettorali. Secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’Isie, Mohamed Tlili Mansri, sono stati accreditati 1.211 giornalisti per coprire le elezioni, di cui 1.001 locali e 210 internazionali. Inoltre, sono stati accreditati 1.707 osservatori, tra cui 1.592 locali e 115 internazionali.