Tunisia-Italia, workshop per promuovere partenariati e prodotti sull’agroalimentare

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/07/2024

La promozione di prodotti tunisini e l’esplorazione di partenariati sono stati al centro del “Workshop sulla cooperazione industriale in Tunisia, con focus sul settore agroalimentare”, organizzato oggi a Roma da Confindustria Assafrica & Mediterraneo con la collaborazione dell’ambasciata della Repubblica di Tunisia in Italia, Cepex, Unido e Unido Itpo Italy. L’evento è stato un’oc – casione per avere incontri B2b con una serie di aziende tunisine selezionate al fine di promuovere nuove collaborazioni e scoprire un largo ventaglio di prodotti tipici di alta qualità a prezzi competitivi. A margine del workshop, l’ambasciatore di Tunisia a Roma, Mourad Bourehla, ha sottolineato ad “Agenzia Nova” che l’Italia “è il terzo investitore” nel Paese nordafricano “dopo Francia e Qatar”, nonché “il secondo partner commerciale”. “Gli scambi commerciali sono molto importanti. L’agroalimentare rappresenta una componente significativa nella struttura dell’inter – scambio”, ha spiegato Bourehla, evidenziando che tra i prodotti tunisini “più rilevanti” figurano quelli ittici e dell’ortofrutta, oltre all’olio d’oliva. Con questo evento sul settore agroalimentare, ha detto l’ambasciatore, “abbiamo posto l’attenzione sui prodotti della terra, con lo scopo di far conoscere nell’ambito dello scambio commerciale questi prodotti e introdurli nel mercato italiano, per sviluppare ulteriormente il partenariato”.

Il workshop ha visto la partecipazione, oltre che di Bourehla, della direttrice generale di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Letizia Pizzi, della direttrice generale del settore agroindustriale del ministero dell’Industria della Tunisia, Hamida Belgaied, e del direttore di Cepex Milano, Anis Basti. Inoltre, sono intervenuti Enrico Siepi di Unido Itpo Italy, che ha illustrato il mandato e le attività di Unido a sostegno delle economie in via di sviluppo, Lemia Chekir Thabet, coordinatrice Unido del progetto Pampat per la promozione delle filiere agroindustriali tunisine, e Alessia Tribuiani, responsabile dell’Ufficio dello sviluppo economico dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), che ha presentato le informazioni sulle linee di credito disponibili per le imprese tunisine. Nell’aprire l’evento, la direttrice di Confindustria Assafrica& Mediterraneo ha sottolineato che “è il momento giusto per creare nuove opportunità di collaborazione” tra Tunisia e Italia. “Il settore agroalimentare rappresenta un’enorme opportunità per investimenti” ed è “essenziale anche per generare occupazione”, ha detto Pizzi.

Hamida Belgaied, direttrice generale del Settore agroindustriale del ministero dell’Industria tunisino, ha osservato che questo settore riveste un ruolo strategico nella sicurezza alimentare, nel rafforzamento del valore della produzione agricola, nella salute e nello sviluppo regionale. La Tunisia, ha spiegato Belgaied nel suo intervento, “offre una vasta gamma di materie prime agricole, tecniche di lavorazione ad alta tecnologia, aziende certificate, costi operativi competitivi e buona redditività dei progetti industriali rispetto a molti paesi europei”. In questo contesto, ha aggiunto, vi è un “numero crescente di esportatori del settore privato con buone prestazioni”. “Gli orientamenti strategici del settore agroindustriale integrano sia gli obiettivi di sviluppo sostenibile che gli assi della Strategia nazionale industriale e di innovazione fino al 2035”, ha spiegato la funzionaria tunisina, aggiungendo che gli obiettivi generali riguardano da una parte il “rafforzamento della crescita economica per migliorare il tenore di vita della popolazione, aumentare l’occupazione e ridurre il divario di sviluppo tra le regioni del Paese”, e dall’altra “il miglioramento della competitività aziendale basata su innovazione e tecnologia, accesso ai mercati esteri e sviluppo di un’economia verde basata su fonti energetiche rinnovabili”.

Il direttore di Cepex Milano, Anis Basti, ha sottolineato durante il workshop che la Tunisia è “uno dei primi paesi della regione Mena (Medio Oriente e Nord Africa) ad aver integrato la sua economia nello spazio euro-mediterraneo”. Esaminando gli ultimi 50 anni, Basti ha ricordato che: nel 1969 è stato raggiunto il primo accordo commerciale tra Tunisia e Comunità economica europea (Cee); nel 1973 è stata promulgata la legge che istituisce il sistema offshore, che offre agevolazioni alle aziende esportatrici; nel 1990 il Paese è diventato membro dell’Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (Gatt), e poi nel 1995 dell’Organizzazione mondiale del commercio; sempre nel 1995, c’è stato l’accordo di associazione con l’Unione europea e nel 2012 è stato poi sviluppato il partenariato privilegiato. Secondo il direttore di Cepex Milano, la Tunisia è una “piattaforma di prossimità per il commercio e le partnership” e “proprio la prossimità geografica è un fattore determinante per lo sviluppo del business in termini di reattività e competitività”. Il Paese nordafricano – ha osservato – è il primo esportatore mondiale di datteri della varietà Deglet Nour, il secondo fornitore di abbigliamento da lavoro e costumi da bagno dell’Ue, e il secondo esportatore al mondo di olio d’oliva (dopo l’Ue).

Per l’Italia, ha sottolineato Basti, la Tunisia è un “partner ideale” anche “per la sua mano d’opera competitiva, tra le più qualificate nel bacino del Mediterraneo, e per i costi di energia relativamente bassi”. Il Paese nordafricano inoltre “è il primo nella regione Mena in termini di laurea in ingegneria, offre vantaggi nell’ambito del cambio di valuta, in quanto un euro corrisponde a 3,3 dinari tunisini, e ha un tessuto industriale diversificato che risponde ai requisiti dell’economia circolare”. A tutto questo va aggiunto il fatto che “il modello economico tunisino è un’eccezione nella regione, poiché l’economia del Paese, rispetto alle altre, non è dipendente dall’export di idrocarburi, che rappresentano solo il 6 per cento del totale delle esportazioni”. L’Italia è oggi il secondo partner commerciale della Tunisia, dopo essere stato il primo nel 2022. Lo scorso anno, il fatturato degli scambi commerciali si è attestato a 7,5 miliardi di euro. Nell’elenco dei partner commerciali del Paese nordafricano, come è stato sottolineato durante il workshop, l’Italia occupa una quota del 15,1 per cento. Il direttore di Cepex Milano ha spiegato che la struttura delle esportazioni della Tunisia verso l’Italia si divide in cinque segmenti: industrie meccaniche ed elettriche, tessile e abbigliamento, altre industrie manifatturiere, agroalimentare e calzature