Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 23/05/2024
Il presidente del Kenya, William Ruto, ha iniziato lunedì scorso, 20 maggio, una visita di Stato di quattro giorni negli Stati Uniti che culminerà oggi con l’incontro con l’omologo Joe Biden alla Casa Bianca. Quella di Ruto, che nel suo viaggio è accompagnato dalla first lady Rachel e da una delegazione composta da oltre 30 persone, è la prima visita di Stato di un leader africano da più di 15 anni – l’ultimo fu l’allora presidente ghanese John Kufour nel 2009 – e la terza in assoluto di un capo di Stato keniota dopo quelle effettuate dai predecessori Daniel arap Moi nel 1980 e Mwai Kibaki nel 2003. La visita di Ruto ha preso il via lunedì con una tappa di due giorni ad Atlanta, durante la quale ha tenuto un discorso sulla governance e sui valori democratici presso la Biblioteca e il Museo presidenziale “Jimmy Carter” di Atlanta, ha incontrato numerosi rappresentanti d’impresa statunitensi pronti ad investire in Kenya, tra cui la Coca-Cola, che ha annunciato investimenti per 175 milioni di dollari nei prossimi cinque anni – e ha partecipato a una riunione con i rappresentanti dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), nel corso della quale è stata siglata una nuova partnership con l’Istituto di ricerca medica del Kenya (Kemri).
Il clou della visita di Ruto sarà però la tappa a Washington: dopo aver incontrato, ieri, una delegazione bipartisan del Congresso, oggi il leader keniota avrà l’atteso incontro bilaterale con Biden, con il quale discuterà del partenariato economico, di salute, di sicurezza e di sviluppo, oltre che dell’imminente dispiegamento della missione Onu ad Haiti guidata dal Kenya, il cui primo contingente è arrivato lunedì scorso nel Paese caraibico. La visita di Ruto avviene in un momento particolarmente delicato per i rapporti tra Usa e Africa. Di fronte al crescente espansionismo di altre potenze concorrenti – su tutta la Cina di Xi Jinping, sul versante commerciale, e la Russia di Vladimir Putin, sul piano più strettamente militare, l’amministrazione Biden sta tentando un timido riavvicinamento con il continente, come dimostrato dal vertice Usa-Africa ospitato a Washington nel dicembre 2022 e con le numerose visite effettuate da diversi esponenti di spicco del governo nel corso degli ultimi 18 mesi.
Il Kenya, in particolare, è un alleato chiave degli Stati Uniti nell’Africa orientale. I due Paesi vantano infatti una cooperazione militare relativamente forte, rafforzata nel settembre dello scorso anno con la firma di un accordo di cooperazione quinquennale che prevede l’addestramento dei soldati delle Forze di difesa del Kenya (Kdf) e un programma di assistenza finanziaria e tecnica. L’accordo, siglato in occasione di una visita effettuata a Nairobi dal segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin, prevede anche una collaborazione negli sforzi di pace e sicurezza all’interno del Paese e nella regione, compreso il previsto dispiegamento di agenti di polizia kenioti ad Haiti. Non a caso, proprio in concomitanza con l’inizio della visita di Ruto, è arrivato lunedì sera a Porto Principe il primo contingente della forza keniota parte della Missione multinazionale di supporto alla sicurezza (Mmss) ad Haiti, autorizzata dalle Nazioni Unite per sostenere le forze di sicurezza haitiane nel contrasto alle bande criminali. Secondo quanto riportato dal “Miami Herald”, la delegazione di “alto livello” è arrivata a bordo di un volo della compagnia Sunrise Airways proveniente da Miami, la città nella Florida in cui ha fatto scalo dopo aver lasciato Nairobi. La prima squadra, formata da circa 200 uomini, avrà il compito di effettuare una ricognizione sul campo ed esaminare nel dettaglio i preparativi necessari per l’arrivo del grosso delle truppe. Un lavoro che si prevede possa durare almeno una settimana.
Secondo quanto riferito dal segretario principale del ministero degli Esteri del Kenya, Korir Sing’oei, gli ufficiali d’élite che saranno schierati ad Haiti provengono dalla squadra di ricognizione della polizia del Kenya, dalla forza di dispiegamento rapido e dal gruppo operativo speciale. Questi ultimi hanno già combattuto contro gli insorti jihadisti somali di al Shabaab lungo il confine tra Kenya e Somalia e non sono estranei ad attori armati violenti. Si prevede che metà del contingente metterà in sicurezza le infrastrutture critiche, compreso l’aeroporto, mentre il resto sarà coinvolto in combattimenti ravvicinati contro le bande armate, che hanno preso il controllo di oltre l’80 per cento di Porto Principe. Una squadra avanzata composta da centinaia di ufficiali di ricognizione kenioti e personale di polizia di alto livello è stata inviata negli Stati Uniti per un addestramento speciale alla fine dello scorso anno per prepararli alla missione.
La visita di Ruto negli Usa è stata accompagnata alla vigilia dalle forti critiche interne per le spese di viaggio, ritenute da diverse parti eccessive. A sollevare le polemiche in Kenya è stata soprattutto la decisione da parte della presidenza di Nairobi di noleggiare un aereo dalla compagnia Royal Jet, con sede a Dubai, invece del solito aereo presidenziale, date le misure di austerità che lo stesso governo Ruto ha imposto per via della crisi del costo della vita che affligge il Paese. Secondo l’emittente televisiva privata keniota “Ktn”, il prezzo del noleggio del jet privato di lusso su cui hanno viaggiato Ruto e la sua delegazione – formata da circa 30 persone – è stimato a 1,5 milioni di dollari. Le polemiche sono sorte soprattutto dopo che lo scorso ottobre il governo di Nairobi ha sospeso i “viaggi all’estero non essenziali” e ha invitato tutti i ministeri e i dipartimenti statali a ridurre i loro budget operativi del 10 per cento, una decisione volta a frenare la spesa pubblica galoppante.