Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 12/10/2024
Verso la revisione dei contratti petroliferi
Il candidato indipendente alla presidenza del Mozambico, Venancio Mondlane, si è dichiarato vincitore delle elezioni generali svolte nel Paese il 9 ottobre. In dichiarazioni citate dall’emittente televisiva indipendente “Stv”, Mondlane ha rivendicato la vittoria sulla base del conteggio parallelo dei voti che lui e i suoi sostenitori hanno effettuato. L’outsider ha già promesso che, una volta insediatosi come presidente, formerà un governo di coalizione con all’interno membri di tutti i partiti più votati incluso il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo) del presidente uscente Filipe Nyusi, al potere ininterrottamente dall’indipendenza ottenuta dal Portogallo nel 1974. “Formeremo un governo che non dipenderà dai criteri dei partiti politici”, ha dichiarato Mondlane. “Dipenderà da criteri patriottici, dalla meritocrazia e soprattutto dall’impegno per il Paese”. Certo della vittoria, Mondlane ha promesso di istituire una “Commissione per una governance di transizione”, organismo a suo avviso incaricato di garantire una transizione pacifica “da un regime che ha perso le elezioni dopo 50 anni al potere e che ora deve cedere il potere ad una nuova amministrazione”.
Il candidato ha promesso di avere un occhio di riguardo anche nei confronti di chi ha evaso o frodato lo Stato. “Non perseguiteremo nessuno”, ha assicurato, annunciando un meccanismo di ravvedimento operoso che concede due anni di tempo per “regolarizzare la situazione” a tutti coloro che sono in debito con lo Stato, a condizione di impegnarsi a restituire il denaro rubato. Sul fronte della politica industriale, Mondlane assicura che una volta al governo nessuna multinazionale sarà espulsa dal Paese, ma ha avvertito che i contratti con le compagnie petrolifere e del gas “saranno rinegoziati”. Una strategia simile a quella attuata dal nuovo governo del Senegal, guidato dall’ex oppositore Ousmane Sonko, oggi primo ministro.
Mondlane promette insomma di essere “dalla parte del popolo” e ricorda che oggi la gente “non è più disposta ad accettare di nuovo risultati elettorali fraudolenti e a rimanere per altri cinque anni sotto un governo illegittimo, illegale e fraudolento”. La sera del 9 ottobre, alla chiusura dei seggi, Mondlane ha tenuto una conferenza stampa per denunciare presunte irregolarità nello svolgimento del voto. Tra queste, il candidato ha segnalato la presenza come presidente di seggio di un’ispettrice economica del governo, Rita Freitas, sottolineando una violazione del regolamento, oltre che la “scomparsa” del simbolo di Podemos dalle schede elettorali per l’Assemblea della Repubblica. Il candidato ha denunciato anche un episodio di rapina di cui è stato vittima un rappresentante del partito.
“Abbiamo visto come è andata la campagna elettorale e, in tutti i sondaggi ufficiali e non ufficiali così come sui social network, veniva indicata una tendenza significativa di voto superiore all’80 per cento in mio favore” ha detto il candidato. “Se ciò continua ad accadere penso che ci sarà una grande sorpresa in questo Paese”, ha avvertito. Secondo la commissione elettorale il voto si è svolto in un clima disteso, diversamente da precedenti edizioni in cui si erano verificati scontri con la polizia. I risultati provvisori del voto non sono ancora stati pubblicati: dal 9 ottobre la Commissione elettorale nazionale ha due settimane di tempo per farlo. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, Mondlane avrebbe battuto il candidato del Frelimo Daniel Chapo in alcuni seggi elettorali ma generalmente sarebbe arrivato secondo.
Cattiva invece la prestazione degli altri due candidati, l’ex guerrigliero ed attuale leader della Resistenza nazionale mozambicana (Renamo), Ossufo Momade, e Lutero Simango, del Movimento democratico del Mozambico (Mdm, la terza forza politica del Paese), con risultati che secondo l’agenzia di stampa “Aim” in numerosi seggi non raggiungono la doppia cifra. L’ipotesi più accreditata rimane al momento che a spuntarla sia Daniel Chapo, il candidato di 49 anni scelto a sorpresa dello stesso presidente Nyusi per guidare il Frelimo verso una possibile presidenza e prolungamento al potere di un partito al quale sono appartenuti tutti i presidenti del Mozambico dalla fine della guerra civile ad oggi. Attuale governatore della provincia meridionale di Inhambane, Chapo potrebbe diventare il primo presidente nato dopo l’indipendenza.